Cenni storici

IL MITO E LE ORIGINI

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Il mito ha elaborato varie versioni sulle vicende della fondazione della città di Ardea, legate al racconto dello sbarco di Enea sulle coste del Lazio e quindi alla nascita di Roma. La versione più famosa è quella di Ovidio che, nelle sue «Metamorfosi», ci riferisce l’origine del nome di Ardea all’alzarsi in volo di un airone cenerino (“ardea cinerea”) dopo la distruzione della città ad opera di Enea e la sconfitta di Turno, re dei Rutuli.

Il territorio di Ardea era già frequentato nel Paleolitico e sono state rinvenute tombe dell’età del rame, risalenti agli inizi del II millennio a.C. Nell’età del ferro vi era un insediamento di tre villaggi di capanne nelle zone di Civitavecchia, Acropoli e Casalazzara. A testimonianza, le tracce dei fori di palo delle capanne e una necropoli, con tombe a fossa infantili e una tomba di una principessa dell’VIII sec. a.C. con un ricco corredo.

ETA’ ANTICA: RUTULI E ROMANI

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Ardea nei secoli dall’VIII al VI a.C. fu uno dei centri più importanti del Lazio meridionale e i Rutuli uno dei più antichi popoli del Latium vetus. La città, basata inizialmente sull’agricoltura, si sviluppò grazie ai fiorenti scambi commerciali. Il massimo sviluppo di Ardea giunse nel VII sec. a.C., periodo in cui sorsero diversi edifici di carattere religioso e civile.

Con la nascita di Roma, Ardea fu in diversi tempi alleata o nemica dei Romani. Nel IV sec. a.C. Ardea subì l’assedio dei Galli che, dopo aver saccheggiato Roma, si rivolsero contro la città senza successo. Furono poi gli Ardeati che, guidati da Furio Camillo, marciarono verso Roma e liberarono la città dall’occupazione gallica.

Durante la Seconda guerra punica, avvenuta tra il 218 e il 202 a.C., Ardea fu una delle dodici colonie che rifiutarono di prestare aiuto militare a Roma. Dopo la sconfitta di Cartagine, Roma si vendicò sconfiggendo le città ribelli della Lega Latina che avevano negato l’aiuto, privandole dell’autonomia.

Tra il III e il II sec. a.C. iniziò il lento declino di Ardea, dovuto alla crisi economica dei centri laziali causata dalla spesa per le guerre puniche e per le guerre sannitiche. In età imperiale la città fu quasi in completo abbandono, nonostante sopravvissero alcuni abitati fino al V sec. d.C.

MEDIOEVO ED ETA’ MODERNA

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Nel IX sec. ad Ardea nacque Leone V, eletto papa nel 903 ma che venne deposto dopo soli 30 giorni di pontificato dopo una congiura. Dal IX sec. Ardea visse un periodo di ripresa dovuto allo spopolamento di piccoli centri agricoli fondati dai papi nelle campagne e alla necessità di difesa contro i Saraceni. Nel XII sec. ai piedi della rocca di Ardea sorgeva un lazzaretto che ospitava i lebbrosi e gli appestati espulsi dall’Urbe, da cui deriva il nome moderno della zona di Casalazzara. Fino al 1421 il feudo di Ardea fu in possesso dei monaci benedettini della Basilica di San Paolo fuori le mura, anno in cui venne ceduto alla famiglia degli Orsini. Ardea fu al centro di un’aspra contesa tra le antiche famiglie nobiliari laziali: nel 1423 il controllo feudale passò ai Colonna, successivamente passò in mano ai Borgia e in seguito tornò ai Colonna, che nel 1564 lo cedettero ai Cesarini. Alcune tenute però rimanevano in mano alla famiglia dei Caffarelli: a metà Cinquecento le tenute erano Casalazzara, Campo del Fico, Tufella, Valle Lata e Carroceto, censite successivamente nel catasto dell’Agro Romano. Nell’età moderna Ardea era principalmente un borgo agricolo che seguiva le sorti delle famiglie che di volta in volta si susseguivano al governo della città.

ARDEA CONTEMPORANEA

Nel 1816, considerato l’esiguo numero di abitanti, Ardea divenne una frazione di Genzano di Roma. Nel 1817 un “motu proprio” di Pio VII assegnò Ardea, insieme a Pomezia, al comune di Roma. Nel 1932 una parte di Ardea fu oggetto dei lavori di bonifica gestiti dai consorzi di bonifica, al seguito dei quali si verificò il ripopolamento del centro e delle campagne. Il borgo di Ardea fu praticamente “rifondato”, con i resti ristrutturati. Con la fondazione di Pomezia, Ardea ne divenne parte come frazione. Durante la Seconda guerra mondiale, nel 1944, Ardea fu un punto nevralgico della “Linea Caesar”, l’ultima linea fortificata difensiva costruita dall’esercito tedesco a protezione di Roma durante la campagna d’Italia, dopo lo sfondamento della “Linea Gustav” ad opera degli Alleati dopo la Battaglia di Montecassino. Nel 1970 Ardea divenne comune autonomo su un territorio che solo in parte corrisponde a quello delle origini.